Serra

La Vega ´78

Filosofia, Argentina e Allegronis

De Arnaldo Affricani

Prefatzione de Alberto Contu

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La Vega ´78
ISBN
978-88-97285-69-4
Co-editzione
-
Genia
Narrativa
Matèria
Testos literàrios modernos e cuntemporàneos: romanzos, contos, diàrios e epistolàrios
Collana
Contados n° 2
Annu editzione
2015
Logu editzione
Ghilarza
Formadu
Pabìru
Pàginas
128
Rilegadura
Brossura cun alas e cosidura filu refe
Mannesa
15 x 21 cm
Pesu
200 g
N° volumi
1
Figuradu
No
Limba de publicatzione
Italianu
Limba originale
-
Testu a fronte
-
Incruidu
-
Iscolàsticu
No
Disponibilidade
In cumèrciu
Distributzione

12,00 €

Ironico, e a tratti struggente, "La Vega ´78", oscilla tra comprensione sociologica e senso di nostalgia per ritrovare nelle pieghe di un quartiere cagliaritano spaccati di umanità vera che nessuno finora aveva narrato. E se si chiede all´autore di svelare le vere identità dei protagonisti, vi dirà che la voce narrante ha il dovere della "pietas", ma che tanto più le storie sembrano romanzate, tanto più esse sono vere.
La Vega ´78 è un esilarante mix di microstorie ambientate nella periferia cittadina che sperimenta la transizione dalla vocazione agricola a quella industriale e residenziale. Tra un ´68 giunto in ritardo, e lo stragismo delle BR, i personaggi a cui l´autore dà voce inscenano una "Spoon River" locale dove però sono i vivi a rievocare un´adolescenza vissuta tra il degrado della periferia (dove abitano "is allegronis"), e la nuova piccola borghesia (abitante nei nuovi palazzi), e il conflitto tra lo slang dialettale simbolo di subalternità e l´italiano sardizzato dagli emancipandi. Gli episodi sono localizzati in una terra di mezzo (il campo di giochi sterrato), stretta tra il manicomio e il carcere (le istituzioni totali), e il nuovo polo universitario (situato sopra le preziose evidenze archeologiche protonuragiche che avrebbero dovuto valorizzare per statuto). Al centro, il mondiale argentino del 1978, vero e proprio "leit-motiv" della narrazione, diviso fra cronache pallonare e tragedia dei "desaparecidos", le implicazioni filosofiche involontarie tratte, come luoghi della morale, dalle veridiche storie di protagonisti, e le interconnessioni tra microstorie e macro-storia.