La festa del Santissimo Salvatore di Cabras è una delle più affascinanti e coinvolgenti ricorrenze religiose della Sardegna. Una festa unica per partecipazione, intensità, e coinvolgimento emotivo. Non è solamente una festa religiosa, un momento di partecipazione collettiva, né – tanto meno – un evento folkloristico di grande rilevanza identitaria o turistica. Essa è infatti anche una finestra che ci permette di affacciarci su un passato in gran parte sconosciuto per avanzare nuove ipotesi sul cosiddetto culto delle acque in Sardegna e sulla funzione delle strutture nuragiche oggi note come “pozzi sacri”, è una lente che ci consente di guardare con occhi più consapevoli alle relazioni tra la religione cristiana e i culti preesistenti attraverso quella che nei primi secoli della nostra era fu la devozione che più di ogni altra marcò la prospettiva messianica del Cristianesimo: la Trasfigurazione di Cristo sul Santo Monte.
Una festa che in tutta la Cristianità si commemora oggi piuttosto in sordina il 6 di agosto, e che a Cabras, apparentemente senza alcun motivo storico o liturgico, si celebra solennemente la prima domenica di settembre.