In occasione del mese internazionale di sensibilizzazione sui sarcomi, la poetessa Natalia Fernandez Diaz-Cabal condivide la sua testimonianza. La campagna #nonsiamosarcomi"
...Venite tutti, figli di sarcoma, occupiamo questi tre centimetri che giustificano che qualcuno ci consideri eroi e altri ci vedano come vinti. Nella terra amputata, dove tutti hanno rinunciato a seminare spuntano fiori neri che abbagliano di bellezza". Sono alcuni versi della poesia ‘Figli di sarcoma’ scritti da Natalia Fernandez Diaz-Cabal, professoressa di Linguistica, scrittrice, poetessa dell’Università Autonoma di Barcellona e Università di Shangai che ha partecipato di recente ad un evento per la presentazione della campagna di sensibilizzazione e informazione ‘Pazienti, esperti e istituzioni insieme nella sfida ai sarcomi’ promossa e organizzata da Fondazione Paola Gonzato-Rete Sarcoma ETS a cui aderiscono oltre 20 organizzazioni di pazienti – Associazioni e Federazioni – nazionali e internazionali. E visto che luglio è il mese internazionale di sensibilizzazione sui sarcomi, una ‘famiglia’ di tumori rari che possono colpire qualunque età e di cui si parla ancora poco, Natalia ha accettato di raccontare la sua esperienza ad Oncoline.
Il sarcoma è un tipo di tumore raro, ma quello che ha colpito la poetessa a 45 anni è ultrararo: sarcoma fibromixoide di basso grado (si chiama così, ma non è necessariamente di basso grado). “Mi è stata fatta una diagnosi errata nel 2012, anche se allora mi era stato detto che avevo qualcosa di raro, ma benigno come una fibromatosi aggressiva”, inizia a raccontare Natalia. “Nel 2014 ho avuto di nuovo un tumore che è stato diagnosticato come sarcoma e poi è stata fatta una nuova biopsia del materiale biologico del 2012, che ha confermato che anche quello era già un sarcoma. Ciò significa che nel 2014 ho avuto una ricaduta. Tre mesi dopo, all'inizio del 2015, ne ho avuta un'altra, con estensione del tumore”.
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