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La monetazione nella Sardegna nuragica: ipotesi e ricerche

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La monetazione nella Sardegna nuragica: ipotesi e ricerche
eBook
ISBN
978-88-3309-063-4
Co-edizione
-
Genere
Saggistica
Materia
Storia (compresa archeologia e preistoria), biografie, araldica
Collana
Thesis n° 2
Anno edizione
2019
Luogo edizione
Ghilarza
Supporto
eBook
Pagine
0
Rilegatura
-
Dimensioni
-
Peso
-
N° volumi
0
Illustrato
Lingua di pubblicazione
Italiano
Lingua originale
-
Lingua a fronte
-
Allegato
-
Scolastico
No
Disponibilità
In commercio
Distribuzione

4,99 €

Questa ricerca, attraverso il ricorso congiunto alle discipline dell´archeologia sperimentale, dell'etnoarcheologia, e della tracceologia, offre uno sguardo inedito e dettagliato su una questione di profonda importanza per l´interpretazione di una realtà tanto complessa quale la Sardegna di epoca nuragica, aprendo con preziose ipotesi un nuovo e fondamentale percorso d´indagine.
In quale modo la civiltà nuragica gestiva i suoi commerci interni e quelli con le altre realtà con cui giungeva in contatto? Disponeva già di un mezzo di scambio equiparabile a una moneta? Una cultura straordinariamente evoluta per i suoi tempi, che esportava e importava beni materiali da luoghi ampiamente distanti tra loro, da Creta, all'Egitto, alla penisola iberica, che acquisiva avorio di elefante dall'Africa, ambra dal Baltico, rame dall'Oriente e stagno dall'Occidente, che si muoveva nello scenario dei primi empori di scambio nel Mediterraneo, non poteva non conoscere il concetto di mezzo di pagamento o di valore intermediario per gli scambi commerciali. Una possibile risposta a questo fondamentale quesito emerge dallo studio di particolari manufatti definiti spade votive, analizzate in un´ottica innovativa, che le slega e le emancipa dalle funzioni finora attribuite loro, rivestendole di un ruolo e di un significato della massima centralità.
In archeologia lo studio dei manufatti è rivolto alla più ampia comprensione della società che li ha prodotti. Laddove l´approccio tipologico ha dominato a lungo gli studi, conducendo a un´opera primaria di catalogazione, il più recente criterio tecnologico restituisce oggi ai reperti una dimensione più umana. In quest´ottica, infatti, l´interesse è rivolto alla sequenza di gesti, azioni e passaggi che hanno portato l´uomo a trasformare la materia grezza in uno strumento, narrandone gli sforzi, l´ingegno e l´energia profusi.
Alessandro Atzeni

Alessandro Atzeni (1986-)

Laureato in Scienze Naturali con una tesi sperimentale dal titolo Dal combattimento alla lesione, ricerca di indicatori in resti scheletrici di Età nuragica. Si è specializzato in Quaternario, Preistoria e Archeologia con il massimo dei voti all'Università di Ferrara, con una tesi sul confronto tra la bronzistica nuragica e i manufatti archeologici, la cui completezza della trattazione è stata insignita dalla dignità di stampa. Si è poi specializzato con il massimo dei voti in Preistoria e Protostoria presso l'ateneo di Lecce con una tesi sulle Iconografie e rappresentazioni della barca solare nell'ambito della Sardegna nuragica. Ha pubblicato numerosi articoli divulgativi e scientifici su riviste regionali e nazionali, è inoltre autore di diversi libri di archeologia nuragica: Gherreris: dai bronzetti alle statue di Mont'e Prama (2016); La monetazione nella Sardegna nuragica: ipotesi e ricerche (2019); Gladiatores: combattimenti rituali nella Sardegna nuragica (2020). Archeologo professionista, si occupa anche di didattica e divulgazione della Storia e dell'Archeologia della Sardegna, come docente presso enti di formazione e istituzioni pubbliche e private. Svolge anche laboratori didattici e workshop di archeologia sperimentale, mostrando in particolare gli antichi sistemi di fusione e lavorazione del bronzo. È curatore di diverse mostre itineranti su temi storico-archeologici e scientifici.